Ortopedia Pediatrica: L’importanza della diagnosi precoce

Sin dai primi istanti di vita i bambini possono avere delle problematiche al livello muscolo scheletrico. Queste possono dipendere da molti fattori, tra cui la posizione intrauterinaproblematiche durante la nascita oppure alterazioni genetiche presenti all’interno del nucleo familiare.

Per le patologie neonatali è sempre fondamentale una diagnosi precoce in modo da correggere tempestivamente la problematica e restituire al bambino la migliore mobilità possibile.

DISPLASIA CONGENITA DELL’ANCA

La Displasia Congenita dell’Anca, in passato denominata “Lussazione congenita dell’anca”) è una patologia che comporta uno sviluppo anormale dell’articolazione.

La DCA comporta una sublussazione o lussazione della testa femorale e può essere monolaterale o bilaterale. I maggiori fattori di rischio sono la Presentazione podalica al parto, presenza di Deformità in altre sezioni corporee e la Familiarità.

Vista la gravità della patologia, tutti i bambini vengono sottoposti a screening manuale, effettuato dal medico ortopedico, che potrebbe richiedere nei casi più gravi anche delle immagini radiografiche o ecografiche.

Le manovre utilizzate per diagnosticare la patologia sono la Manovra di Ortolani e la Manovra di Barlow.

La prima comporta un abduzione dell’anca (un movimento in apertura) andando a ricercare uno scatto (testa femorale che scorre lungo il margine posteriore dell’acetabolo).

La seconda invece comporta un adduzione dell’anca (movimento in chiusura) e la coscia portata posteriormente, andando a ricercare anche in questo caso lo scatto (testa del femore che esce dall’acetabolo).

Un ultimo test è quello di Galeazzi, in cui si pone il bambino supino e con le gambe flesse e si può notare una differenza di lunghezza dei due femori.

Questa patologia viene trattata con dei tutori (Tutore di Pavlik) che mantengono l’anca addotta ed extraruotata. Utilizzare dei pannolini imbottiti o indossarli doppi o tripli non è un trattamento efficacie.

PIEDE TORTO CONGENITO

Il Piede Torto Congenito è una patologia estremamente diffusa nei neonati con un incidenza di 3/1 nel genere maschile. Questa comporta che alla nascita il piede del bambino si presenti Equino (con la punta verso il basso) Varo (tallone verso l’interno) e Supinato (piede ruotato internamente sull’asse longitudinale).

Le cause del PTC possono essere derivanti dalla posizione all’interno del grembo materno, da fattori ambientali (carenze vitaminiche della mamma, abuso di fumo) o genetiche.

La diagnosi precoce è fondamentale, per questo si effettua un’ecografia alla ventesima settimana di gravidanza, al fine di escludere la derivazione del piede torto congenito da una spina bifida o altre patologie a carico della colonna.

Il trattamento del PTC riguarda l’applicazione di una serie gessi eseguiti settimanalmente preceduti da una seduta di fisioterapia per mobilizzare la caviglia ed evitare che essa si irrigidisca. Nel caso in cui dovesse residuare la supinazione del piede sarà possibile effettuare un operazione chirurgica al fine di riposizionare il piede attraverso la dissezione del tendine d’achille (tenotomia).

SCOLIOSI

La Scoliosi è una deviazione della colonna che si mostra con un inflessione laterale accompagnata dalla rotazione delle vertebre. Essa viene classificata in base all’età d’insorgenza:

  • Infantile: 1-7 anni di età
  • Giovanile: 7-10 anni di età
  • Adolescenziale: 10-15 anni di età

La forma infantile è quella più pericolosa poiché essendo collegata al ritmo di crescita del bambino può peggiorare rapidamente anche in pochi mesi, portando serie complicazioni a polmoni, circolazione sanguignamidollo spinale e conseguentemente sulla psicologia.

Questa patologia può essere trattata in via chirurgica o non chirurgica.

Il trattamento conservativo consiste nell’utilizzo di busti correttivi o, nei casi più gravi, di gessi correttivi. I gessi hanno una capacità correttiva maggiore e spesso vengono utilizzati nella fase preliminare prima di passare a corsetti rimovibili. Fondamentale è la Riabilitazione Posturale nel momento in cui ci sarà lo svezzamento e la rimozione degli ausili ortopedici.

Il trattamento chirurgico viene utilizzata nei casi più gravi e comporta l’inserzione di barre di titanio che mantengono la colonna in asse. Queste vengono revisionate ogni due anni per seguire la crescita del bambino fino ad un intervento definitivo che si svolge intorno ai 12 anni di età (momento in cui termina l’accrescimento della colonna vertebrale).

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